La fitodepurazione è un sistema che consente di depurare le acque reflue in modo totalmente naturale.
In natura avvengono costantemente processi di depurazione naturale ad opera di microrganismi minerali e vegetali che popolano le acque ed il suolo. Queste comunità microscopiche sono costituite da batteri, funghi, alghe, protozoi e metazoi.
La fitodepurazione utilizza come filtri biologici i vegetali e avviene in un bacino riempito da materiale ghiaioso, piante, refluoe e microrganismi. La costruzione di tali vasche consiste nella realizzazione di letti impermeabilizzati in pvc e epdm, su cui viene poi adagiato un substrato permeabile ( generalmente ghiaia di diverse dimensioni). Si procede poi con l’attrezzare la superficie ottenuta con un sistema di distribuzione delle acque e con la messa a dimora delle piante.
Le macrofite utilizzate hanno la capacità di catturare l’ossigeno mediante l’apparato fogliare per poi condurlo alle radici. La superficie delle radici, dopo già pochi mesi , si rivestirà di un film batterico di microrganismi, i reali protagonisti del processo depurativo.
A seconda del medium (sabbia o ghiaia)utilizzato, questo riuscirà ad ossigenarsi e si espanderà anche sul substrato. Le piante consigliate per la costruzione di bacini fitodepurativi sono le macrofite, tra le più usate segnaliamo la Phragmites Australis e la Tyoa Litifolia. Hanno dimostrato di svolgere una buona azione depurante anche la calla, l’Iris, la talia dealbata e la salcerella.